martedì 19 luglio 2011

CAPITA

Càpita che a volte la vita debba esser capìta.
Perchè altrimenti non ci sarebbe un senso nelle mie lunghe astensioni dalle parole scritte.
Perchè non sarebbe umano alzarsi alle 04 di un lunedì di Luglio per prendere un volo da Ciampino per la pianura Ipermercata, sostenere una giornata lavorativa lunghissima e impegnata, e trovarsi ancora quasi dopo 21 ore ad avere energie per raccontare qualcosa.
Perchè dai, non è credibile il fatto che non abbia ancora voluto ritagliarmi mezzora per guardare le foto del viaggio in grecia e renderne dovuto omaggio come tutti i miei amici/compagni di viaggio hanno fatto.
Perchè nel mezzo di tutto questo oggi sono iniziati i lavori nel cantiere del quale sono da mesi timido fautore, e una settimana fa è successo il cacao più incredibile al Beer&Basket, che oramai è la più importante realtà cestistica estiva della provincia di Vicenza e se qualcuno volesse allargare i confini e le pretese non si sbaglierebbe di molto.
Càpita che la vita non è proprio così facile da capire, e tantomeno da gestire.
E allora i tempi si allungano, i silenzi si amplificano anche se siamo consapevoli che proprio di silenzio non si tratta. Ma si tratta di velocità. Di intensità. Di ritmo cazzo, quello che ti consuma qualsiasi energia ma ti si scatena inevitabilmente dentro. Di amore, perchè senza l'amore poche storie varrebbero la pena di esser raccontate. Di amore per la vita. Di amore per la gloria, a volte. Di amore per le emozioni immense che ti provoca la gioia di veder segnare un canestro da un ragazzo diversamente abile. Di amore per il mare, ed il suo colore turchese, e i suoi profumi, e. E di tutti i mari che ho visto negli occhi del gruppo Vespirit. Di mare e di amore, am-are, una donna, una, che si bagna le guance e ti bagna le guance perchè la paura vince facile sulla speranza, ma vince una battaglia, non la guerra.
Càpita che la vita, che credevi capìta, riesca ancora a sorprenderti, e tu non ci capisci più nulla.
E allora ci vuole del tempo, per. Per immagazzinare. Per Interiorizzare. Ricordare. Pensare. Bere. Salutare. Danzare. Succedere. Accadere. Per Capire. Capitare.

martedì 5 luglio 2011

GRAZIE

03.07.1981
03.07.2011
30 anni dopo.

30 anni dopo. Anzi, due giorni dopo i 30 anni, sento il bisogno di fare una sola cosa.
Ringraziare, ringraziarvi.

L'affetto, la stima, l'impegno, la bontà, l'aiuto che mi avete donato domenica, non più di altre volte, ma semplicemente ed immensamente, un'altra volta, mi ha come paralizzato, imbarazzato, lasciato sicuramente senza parole.
Non so se merito tutto questo, intanto non posso che ringraziare, ringraziarvi.

La semplicità, la profondità, l'intensità di una festa in giardino, di un cuore a domicilio, di una bottiglia di vino, di una fotografia, di un libro, di una telefonata o un messaggio sincero, di un sugo fatto in casa, di un televisore smontato e trasformato, di un quadro, di una tazzina decorata, di un uomo profondo e delle sue mani, sono per me grazia e doni inaspettati.

Grazie, ai miei genitori e a quei pochi parenti stretti rimasti, agli amici d'infanzia e ai loro occhi buoni, ai compagni di viaggio e alla loro fresca sincerità, a mio fratello e alla sua profondità, alla mia Musa con la sua grazia di cristallo, agli amici nuovi e al loro animo solo ma sorridente, a chi non c'era ma si è fatto vivo a suo modo, agli amici stretti e a tutto il bene che mi vogliono e che mi dimostrano e che spero di meritare.

E non voglio fare nomi, perchè ogununo in cuor suo sa a chi e cosa mi riferisco.
Grazie. Grazie davvero.

"Ed io vi spio e mi commuovo.
E grazie...
per tutto questo: grazie.
Per tutto quanto: grazie.
Per tutto: grazie.
E grazie.
Semplicemente grazie.
Perdutamente grazie.
Solennemente grazie."
M.Kuntz