La primavera è definitivamente sbocciata. Io sono pronto ad iniziare a sfornare le mie uova. Quelle creative s'intende. Inizieranno le cap-pe-formance ! Momenti di libero sfogo mentale creativo ludiko no sense. Servirà ?? Ma... non servirà ! O forse si...
"Gira gira la gran ruota e la terra non è vuota. Ad ognuno la sua parte saper vivere è un arte. Arrossisci finche vuoi, corri, fuggi se puoi..... ma..... non servirà!! ma..... non servirà!! "
Carfugio, dal latino "scaru" (non costoso) e "fugius" (fuggire), è l'ideale mezzo economico per fuggire riparandosi da ciò che non ti garba. Adatto a bambini sotto la media (o parecchio sopra).
CARFUGIO, NON SOLO UN RIFUGIO
ludikoBoy + missPaka + Ben + Cappe
(qui ci sarebbe una gift che il mio blog non mi lascia caricare....quindi suvvia, pazienza, e un pò d'immaginazione!!!)
"Il due non è il doppio, ma il contrario di uno, della sua solitudine. Due è alleanza, filo doppio che non è spezzato" "Mi stese, poi si tolse i panni, lasciandovi una veste bianca, lieve. Entrò nel buio delle sue coperte e mi coprì tutto il corpo col suo. Stavo sotto di lei a tremare di felicità e di freddo. Le nostre parti combinavano una coincidenza, mano su mano, piede su piede, capelli su capelli, ombelico su ombelico, naso a fianco di naso a respirare solo con quello a bocche unite. Non erano baci, ma combaciamento di due pezzi. Se esiste una tecnica di resurrezione, lei la stava applicando. Assorbiva il mio freddo e la mia febbre, materie grezze che impastate nel suo corpo tornavano a me sottoforma di amore. Il suo teneva sotto il mio e il mio reggeva il suo, come fa una terra con la neve. Se esiste un'alleanza tra femmina e maschio, io l'ho provata allora." Erri de Luca, Il contratrio di uno
Grandi occhi velati e stupiti, m'osservano non sanno l'affanno, non voglion capire sorrisi si fermano al confine di plastica un palco o uno schermo, che insegna mondi lontani.
Mi nutrite in superficie, dalla superficie, con cibo al veleno e il mio corpo, già morto, lo insegue tra torbide acque
Vi piace il mio lento e confuso viaggiare, rotondo, dentro me stesso, dentro questo trasparente mappamondo.
Vi consola e rasserena possedermi, io sopramobile mobile che boccheggio, con arte, e disegno su voi serene certezze
Ma vivo e mi muovo, e sogno, in un luogo non mio ed urlo, in silenzio, mentre il respiro s'affanna.
Osservatemi e gioite! grandi occhi pigri vi offro ancora per poco l'illusione del gioco danzerò un'ultima volta, pensando a quel mare io pesce rosso, del rosso del sangue che canta nel cuore.
UN OMAGGIO ALLA NOSTRA SQUADRA, AL NOSTRO COACH, AL NOSTRO PRESIDENTE E AL NOSTRO PUBBLICO.
UN AUTUNNO DA FENOMENI, CON ILLUSIONI E FORSE TROPPA LEGGEREZZA E PRESUNZIONE. POI UN MESE TERRIBILE DI BUIO, FATICHE E SCONFITTE. ORA LA LUCE, L'IMPEGNO, L'UMILTA', IL GRUPPO CHE CRESCE, I RISULTATI, LA GIOIA. FILOTTO DI 6 PARTITE VINTE DI FILA, E GRANDE PROVA CONTRO I PRIMI STASERA: VILLAVERLA BATTUTA DI TREDICI, SPALTI IN DELIRIO, SANGUE E CUORE. A ISOLA NON SI PASSA.
GRAZIE AD ALES, ANGELO, MITCH, ROBI, GAS, DAVIDE, PAU, MAMA, MASIELLO, VLADE BIBAZ, AIRONE ZARA, GNELLA, CASON, ALEX...GRANDE GRUPPO RAGA, VI STIMO TUTTI.
STATE SERENI (E ANCHE UN PO' MASIELLI) CHIO E PAN CORIERA CUORE ISOLA
Giust'oggi, con mia madre sulla destra, e mio nonno di fronte, mi chiedevo il perchè di un nome di donna così inconsueto. Mi chiedevo il perchè quel lontano giorno mio nonno (perchè so per certo che decise lui), decise appunto di chiamare la mia futura madre Carmen. Il nome deriva dal titolo dell'Opera liricadi Georges Bizet. Mio nonno scelse il nome in omaggio all'Opera. E non si limitò, aggiunse pure Tosca. CarmenTosca. Il fardello di significati e di gusto paterno da portarsi addosso tutta la vita è impegnativo. Io inizio oggi a chiedermi il perchè, è lo faccio suggerendomi qualche chiave di lettura.
Forse CARMEN rappresenta la libertà, che per certi versi è il buio di mia madre. Mentre TOSCA rappresenta l'arte ("vissi d'arte"cit.), che invece ne è la luce.
E' molto tardi stanotte. Questi ultimi istanti prima che le palpebre si chiudano da sole, senza chiedermi il parere, mi trasportano tra i brevi momenti che la vita mi ha offerto stasera. Un'idea scansionata al volo ad orario di chiusura. Una radio che trasmette ignara "signor hood" di de gregori. Un prosecco vivace, che sapeva di primavera, temperatura a parte. Un cappotto verde bottiglia e un'innocua sfida. Un rabosello dai ricordi a spicchi. Una signora cena, condita da concetti profondi. Un pinot nero e mezzo moscato di trani. Una tisana equosolidale. Una mail. E ora dei tasti come unica colonna sonora della buonanotte. Forse domani svanirà tutto, forse. Però quel profumo, quello, si stabilirà nella mia personale biblioteca dei ricordi.
Oggi giornata di neve. Tra finti disagi e insipidi lamenti. Si dovrebbe parlar d'altro, magari dell'ennesima legge ad personam. O magari delle mani alzate da LaRussa contro un giornalista che aveva fatto una domanda. Si parla invece di grande fratello, di piazze, di sconfitte rossonere, e di meteo. A me il meteo d'oggi è piaciuto. Ormai lo sapete che la neve mi porta dolcezza e bellezza. Oggi dedico una playlist al suo canto. Buon ascolto. n.
VENTO FUORI. VENTO DENTRO. VENTO AL NASO (che sa di sale). VENTO ALLE ORECCHIE (che sa di beirut). VENTO. VENTO. FREDDO CHE ANNUCIA CALDO. VENTO IN FACCIA. VENTO.
Trieste di Umberto Saba (da Trieste e una donna, 1910-12)
Ho attraversata tutta la città. Poi ho salita un'erta, popolosa in principio, in là deserta, chiusa da un muricciolo: un cantuccio in cui solo siedo; e mi pare che dove esso termina termini la città.
Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace, con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore; come un amore con gelosia. Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via scopro, se mena all'ingombrata spiaggia, o alla collina cui, sulla sassosa cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa.
Intorno circola ad ogni cosa un'aria strana, un'aria tormentosa, l'aria natia. La mia città che in ogni parte è viva, ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita pensosa e schiva.
Oggi posto un articolo scritto da Marco Travaglio a seguito della ben nota decisione di sospendere alcune trasmissioni televisive (alcune delle quali sono gli ultimi baluardi di informazione nel piccolo schermo). Tanto per alimentare un pò di rabbia, o forse scroccare l'ennesimo sorriso, o per smuovere apatia e l'indifferenza e disinteresse di alcuni.
Dal blog Voglio Scendere QUESTA NON E' POLITICA Marco Travaglio
" Molto saggia la decisione del Cda Rai di chiudere i programmi giornalistici nell’ultimo mese di campagna elettorale. Ora si potrebbero rispolverare presso i migliori rigattieri i cartelli che il fascio affiggeva negli uffici pubblici durante il Ventennio: “Qui non si parla di politica, qui si lavora”. L’idea che, con l’aria che tira, gli elettori venissero a sapere chi sono i candidati a occupare le mille poltrone dorate dei consigli regionali era troppo terrificante. Meglio evitare. Il regime è pronto a tutto, persino ad amputarsi il braccio armato, cioè Porta a Porta, pur di impedire che qualche notizia trapeli. Provvederanno per tutti Minzolingua, Mimun e Fede (senza dimenticare Giordano, la vocina del padrone, che inaugura Mediaset News, roba forte). Del resto il quadro generale è talmente putrido che basta una telecamera accesa per guastare il panorama.
Si poteva mandare in onda qualche altra serata dedicata al senatore Di Girolamo, affettuosamente ribattezzato “schiavo” e “portiere” dalle migliori cosche della ‘Ndrangheta? Si poteva raccontare che i candidati favoriti in Lombardia e in Emilia Romagna, Formigoni (Pdl) ed Errani (Pd), sono ineleggibili per leggee infatti è pronta una legge ad hoc per legalizzare l’illegalità? Si poteva riferire di che lacrime e di che sangue grondi la Seconda Repubblica, nata dalle stragi e dalle trattative Stato-mafia, come emerge dai processi Mori e Dell’Utri grazie alle rivelazioni di Ciancimino e di Spatuzza? Si poteva spiegare che razza di lombrosario di pregiudicati, imputati, indagati e prescritti sono le “liste pulite” del Pdl e del Pd? Si poteva illustrare la pantomima della legge anti-corruzione scritta dal più noto corruttore della storia d’Europa? Si poteva seguitare a elencare gli sperperi milionari della Prostituzione & Corruzione Civile Spa? Non si poteva, salvo trasformare i seggi elettorali in assalti all’arma bianca con glielettori inferociti armati di forconi. Al posto delle notizie avremo la consueta sfilata di quaranta leader di partito che, non potendo più mettere il naso fuori di casa per paura di essere riconosciuti, si barricheranno negli studi televisivi e lì, con le piaghe da decubito, registreranno migliaia di autospot per esortare gli amici elettori: “Votateci perché siamo belli, bravi, onesti e capaci”. Sono gli ultimi rantoli di un regime agonizzante che non trova di meglio che rinserrarsi nel bunker e spegnere quel po’ d’informazione sopravvissuta nella speranza di far dimenticare scandali, ruberie e mafierie levandoli dal video per qualche settimana.
Poi c’è la pochade fantozziana dell’eroico Milioni, che arriva tardi all’ultimo chilometro perché si chiude in bagno per cambiare gli ultimi candidati in corsa a causa dell’eterna guerra Banana-Fini, poi va a farsi due spaghi al baretto di fronte e infine cede di schianto sul filo di lana: come Dorando Pietri alle Olimpiadi di Londra 1908. O come il ragionier Fantozzi che incede barcollante e paonazzo verso la macchinetta bollacartoline dell’ufficio sinistri e poi si accascia al suolo proprio nel rush finale fra i vani incitamenti dei colleghi impiegati. Come giustificare in tv la leggina che – si accettano scommesse – legalizzerà la sua illegalità e quella della lista Formigoni, presentata con 514 firme taroccate e dunque esclusa dal tribunale? L’unica soluzione è affidarsi all’apposito Minzolingua: uno che riesce a spacciare le prescrizioni per assoluzioni saprà trovare le parole giuste per denunciare in uno dei suoi editoriali l’ennesimo complotto delle toghe rosse.
Del resto, nel paese dell’illegalità legalizzata e della giustizia privatizzata, ci mancherebbe pure che le uniche leggi da rispettare fossero quelle elettorali e che l’unico a pagare per non averle rispettate fosse il povero Milioni. Vista l’enormità degli adempimenti e l’oggettiva urgenza della missione, si potrebbe trasformare la presentazione delle liste in un Grande Evento e affidarla alla Protezione civile. Chiamate Bertolaso, o almeno una massaggiatrice al seguito: quelli, almeno, sono velocissimi. "
Questi giorni le mie attività, le mie letture, i miei sentimenti, hanno a che fare con vari tipi di neve. Neve soffice, neve su cuoi cadere, neve da guardare, neve da leggere, neve da provare. Neve.