mercoledì 14 luglio 2010

NON POSSO RIPOSARE

Che poi accade che ti giri, tutto un tratto, e vedi che dalle finestre entra un filo di luce, fioca, e capisci che il buio sta andando a riposare, e stai prendendo d'anticipo il mattino. Poco importa se hai sonno. In quell'istante sei in un mondo diverso, che conosce altri tempi e altri luoghi e altre musiche; un mondo in cui molto spesso sei solo, e raramente in compagnia. Capita che a volte sia mentale, fatto da fiumi di pensieri, e sorrisi e qualche lacrima. A volte invece sia verbale, di parole, dette o scritte, di conversazioni e chiaccherate interminabili. Altre ancora carnale, di passioni magari inaspettate, e leggerezza. Oppure feste, lavori infiniti, fatiche di laurea, insonnia, e chi più ne ha... beato lui. Si beato perchè significa che è vivo, e prova emozioni, e combatte, e fatica, e piange o gioisce. Ma poi esiste anche una riconoscenza che la vita ti dona per tutto questro riposo perduto ? Certo. Il dono è poter vedere e ascoltare il mondo nell'attimo che si sveglia. Vedere le macchine a riposo all'interno dei cancelli delle villette, i parcheggi dei centri commerciali vuoti, i lampioni non ancora spenti, pochissime luci alle finestre delle case, un extracomunitario che va al lavoro in bicicletta, un vecchia con una bottiglia in mano che ondeggia, i netturbini che tagliano le foglie delle piante, qualche auto che sfreccia a raggiungere chissà quale stazione o aereoporto, un laborario di pasticceria che sforna le prime brioches; ascoltare i silenzi dell'umidità mattutina, una vecchia canzone alla radio, il vicino che tossisce nel sonno, il cuculo che si sveglia e ti saluta, un gallo che canta lontano chissà dove tanto da sembrar immaginario, le setole giranti del camion dei netturbini che accarezzano il manto stradale.
E allora, per tutto ciò che accade prima dell'albeggiare, e per quel poco che accade nel mentre, vale sempre, sempre la pena di resistere al sonno, e vivere qualche ora in più. Non posso riposare.

3 commenti:

  1. è passata, la bufera, eh, sognatore? sorrido. il mio compito finisce qui.
    è stato piacevole, grazie.
    non me ne scorderò, lo prometto.

    RispondiElimina
  2. Mah, non parlavo di certo di bufere in questo post. E non conosco persone che abbiano avuto "compiti" nei miei confronti.
    Cmq alcune mie bufere non sono assolutamente passate, da altre invece mi ci son fatto prender dentro e ne uscirò spero al rientro delle vacanze.

    RispondiElimina
  3. questa bacheca mi sta stretta. parleremo, promesso. "compito"... guarda "angel-a", luc besson, 2005. quella è la sfumatura che do alla parola "compito", ma forse ho peccato un po' di superbia. chiedo venia.

    RispondiElimina