martedì 5 aprile 2011

QUATTRO CHIACCHERE / 2

Polvere. Basterebbe che si chietasse il vento, si il vento, quello fuori da quel vetro, sul balcone.
Polvere. Senza vento non s'alza. E saprei almeno distinguere con chiarezza.
Invece ha corso troppo la mia settimana, ha corso sopra una terra mal battuta, sopra una mulattiera di mare, e s'è alzata tutta quella polvere, che bellezza però.

Scopro ogni giorno che passa che adoro le piccole gioie quotidiane.
Saltano alcuni grandi progetti, vengono annullati viaggi, si laurea un fratello, un cantiere non ingrana, si dovrà lottare per una salvezza. Mah.

Le piccole gioie quotidiane danzano leggere e sorridenti tra le mie valutazioni.
Un aperitivo veneziano alle 12. Uno spirito che s'indigna per un voto. Un film di Truffaut. Una palla salvata da un'indegna uscita. Un banco del pesce appena composto, alle prime luci del mattino. Quattro cretini, e un boccone che conserverò. Un pesce rosso, anzi, E4. Una maschera. Una zia che ti offre l'amaro all'una di notte. Un orto che prende vita. Cuccuruccù Paloma suonata e cantata alle tre del mattino. Una mail intima e bella. Un'amica che avrà bisognò seriamente di me. Una torta alla robiola. I ciliegi in fiore. Una vespa alla Muccino. Un lunedì mattino intenso su autocad alleviato da un giovane cantautore. Un treno da prendere. Un gin tonic. Un sole che combatte con il temporale.
Le piccole gioie quotidiane non sono poche, ne ricordiamo solo alcune, ma a farci l'occhiolino potrebbero esser molte più.
Le piccole gioie quotidiane, quando danzano, bastano. Bastano a condurci ad occhi chiusi tra la polvere. Bastano a farci danzare trattendo il respiro, come quando si nuota sott'acqua. Bastano a trasformarci in polvere.
E che polvere sia.
Stupida. Stupita.
Stupido. Stupito.

"..èdifficile capire, l'incertezza delle cose, la verità che passa in ogni calice.."


E ora, come il mese scorso, dopo le quattro chiacchere, le scoperte della settimana.

VISTA - Ciliegi in fiore dalle bande di San Luca di Molvena.


TATTO
- La mano tesa e sudata di un fratello che ha salito il primo gradino di una lunga scala.


UDITO
- Ettore Giuradei.


OLFATTO - Il profumo della terra appena bagnata.
Sabato. Ore 18.30 circa. Le unghie trattengono dello sporco di terra. Il cane ha abbaiato abbastanza, e la tartaruga voleva a tutti i costi entrare nell'orto. Sementi di vario genere sono appena state sepolte sotto poche centimentro di terra sbriciolata a mano. Il sole ormai è calato,e la sua presenza si è fatta sentire, ne san qualcosa le ascelle. Bagno la terra, per la prima volta, dono speranza a quel seme. Incredibile il profumo che esce da quel poco speranzoso color marrone. Profumo di attesa.

GUSTO - La cena dei cretini al Balena. Un boccone, anzi no, due, bocconi.

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