lunedì 3 ottobre 2011

L'ESTATE E' FINITA

Che poi ti capitano delle cose, che destano il torpore accumulatosi per stanchezza, delle cose che ti, destano e capisci. Capisci, che l'estate è finita stasera, stanotte.
Lasciate perdere il fatto che il sole dice ancora la sua, che le giornate sembrano l'inizio di una nuova estate, che le zanzare assalgono che è un piacere (per loro), che girate in reggiseno o a dorso nudo, sono tutti fuochi di paglia.
La verità è che "..e alloraaa !? [col dito medio di lei alzato] Impara a guidaree ! Impara a VIVEREE! "
La verità è che ti trovi serenamente in sella alla tua vespa, una domenica sera, in una marosticana deserta, a cinquanta all'ora o poco più, e guidi in centro strada, perchè non c'è nessuno e vuoi sentirti unico padrone di quella brezza calda, una delle ultime, che ti accarezza il viso compresso dal casco, e all'improvviso vedi un paio di fari rotondi, proprio un paio, e pensi che siano lontani e un secondo dopo ti sono a culo, e ti affiancano e ti urlano "..e alloraaa !? [una coppia lui alla guida, lei col dito medio all'insù] Impara a guidaree ! Impara a VIVEREE! ". Allora, solo allora, capisci che l'estate è finita.
E' finito il gusto di leggerezza che le goccie di sudore ti donano scendendoti dalle ascelle, è finito il sapore del vino bianco ghiacchiato, è finità l'ebbrezza di un tuffo nell'oceano o una doccia ghiacciata dopo una giornata intensa e bollente, è finita la beata stupidità e la benefica assenza di pensieri pesanti, è finità l'estate signori miei, devo impare a Vivere, me l'ha detto un pazzo incivile simpatico schizofrenico motociclista che portava a spasso la sua fidanzatina acida ignorante spiritata ridicola alle 23.30 di domenica sera, ad una velocità media superiore ai 100 km/h, e che per scopare sicuro, o guadagnarsi un pompino con risucchio, ha ben visto di prendersela con il sottoscritto e la sua docile vespa, e dare il benvenuto ad un 'sarà' breve autunno, che dichiarava fiero con la sua tuta termica scura, e guanti pesanti, e cervello appasito, foglia cadente.
Addio allora, Estate, grazie di esserci passata a trovare, ti rimpiangeremo per altri nove mesi, faremo crescere in noi il tuo desiderio come una madre cresce speranzosa la vita dentro il suo grembo, sicuri che nascerai ancora, nuova, leggera, calda e limpida.
Sicuri che in questo mondo malato e destinato allo scatafascio, ci sarà sempre qualcosa o qualcuno che ti ucciderà anzitempo, che urlerà odio ed idiozia, che inneggerà all'inverno, che non si farà commuovere o intenerire da un sorriso di risposta, da un divertito sorriso di compassione.

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