mercoledì 18 gennaio 2012

RESIDUI

Scrivo su commissione, per la prima volta in vita.


Diverremo residui.
Anche se non lo speriamo. Anche se nasconderemo per sempre la testa sottoterra.
Marciremo lentamente, nel bel mezzo di una società che più non c'appartiene.
Ci ridurremo ad ossa di pollo, buccia d'asparago, guscio di noce, fondo di bottiglia.
Saremo schiacciati da un mutuo, soffocati da una scelta sbagliata, consumati dai sensi di colpa del viaggio non fatto,del bacio non dato, derisi dal capire la vista di un lombrico riuscito in volo.
Residui usati come fertilizzante per altre brevi vite, sterco, concime umano e mentale per le nuove leve, per quelli più giovani e inesperti, che si nutriranno dei nostri errori i nostri dubbi le nostre genialità per giustificare la loro esistenza già destinata silenziosamente all'ennesima marcescenza.
Cambieremo cento amori e poi ne sceglieremo uno in tutta fretta e lo siederemo in un pulpito dorato.
Abbagliati, poi, l'illusione ci guiderà e comanderà, nelle scelte, nei gusti, nei rapporti umani, nei dogmi e pregiudizi. E il lavoro ? La famiglia ? Le amicizie ? Le passioni ? Muteranno. Cambieranno. Velocemente, che se a gennaio guardi il tuo febbraio precedente non lo riconosci, ti sembrerà di non capire, quasi di non ricorderare. E invece era tutto vero. Funziona così, ma non riesci a gestire tutto questo, perchè quando ci pensi sei già residuo.
E allora investirai, investiremo un'esistenza alla costruzione lenta e minuzosa e precisa di una corazza antiverità, antiemozione, antidifferenze, antisogno. Ci proteggeremo dai ricordi, dalla battuta dell'amico, dal bicchiere di vino semplice e aspro, dal sole che sale di là delle colline il mattino dopo una sbronza una cotta un dritto un'inutile rincorsa tra cuori.
Residui. Mangime decomposto per la società. Benzina per scrittori registi e pensatori.
Residui. Felici con i paraocchi, cavalli ferrati da traino e fatica, tignosi e bi-solitari, difesi, corazzati e con gli occhi lucidi all'occorrenza giusta.
Come quei bicchieri che non ci sono più,
come quei forti gusci di noce a pezzi,
come la fiaba prima di addormentarsi,
come tutta la nostra fragile esistenza.
Residui, residuo.

1 commento:

  1. io ti ho dato solo il LA, la sinfonia già la sapevi!
    21/12/2012...
    snzprts

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