domenica 21 marzo 2010

ARRIVERDERCI, INVERNO.

IO PESCE ROSSO

Grandi occhi velati e stupiti, m'osservano
non sanno l'affanno, non voglion capire
sorrisi si fermano al confine di plastica
un palco o uno schermo, che insegna mondi lontani.

Mi nutrite in superficie, dalla superficie, con cibo al veleno
e il mio corpo, già morto, lo insegue tra torbide acque

Vi piace il mio lento e confuso viaggiare, rotondo,
dentro me stesso, dentro questo trasparente mappamondo.

Vi consola e rasserena possedermi, io sopramobile mobile
che boccheggio, con arte, e disegno su voi serene certezze

Ma vivo e mi muovo, e sogno, in un luogo non mio
ed urlo, in silenzio, mentre il respiro s'affanna.

Osservatemi e gioite! grandi occhi pigri
vi offro ancora per poco l'illusione del gioco
danzerò un'ultima volta, pensando a quel mare
io pesce rosso, del rosso del sangue che canta nel cuore.

Nessun commento:

Posta un commento