sabato 11 settembre 2010

RIMANE

Rimane dolcezza. Dolcezza di quiete, da moto, lento, viaggio.
Rimane profumo. Profumo di macchia, ginepro, corbezzolo, timo, rosmarino, mirto.
Rimane pelle. Pelle sotto altra pelle, evaporata per grazia di sole e di vento.
Rimane immagine. O immagini, colori, che veloci si rincorrono sotto sguardi diurni di occhi bruciati dal sole.
Rimane sapore. Sapore di pane sottile sottile, per resistere al tempo e donare fragranza al pastore.
Rimangono calli. Calli su mani e su piedi,e verruche, prezzo di un mese sbadato ma puro.
Rimane terra. Terra che non si decide ad abbandonare l'antro di pelle di un tallone che per giorni ha fatto l'amore col suolo, nudo.
Rimane odore. Odore acre di vestiti non ancora lavati, che risale narici, e porta in dono ricordi.
Rimane dispensa. Dispensa ricca e poco costosa, certificazione pretenziosa di tipicità assunta.
Rimane stanchezza. Stanchezza morale per una terra madre che solo raramente si dichiara radice.
Rimane dubbio. Dubbi. Dubbi su scelte importanti, attuali, anticipi.
Rimane abitudine. Abitudini: caffè doppio il mattino, una birra a pranzo, la bottiglia di sera, il sonno che ti coglie all'inprommuso.
Rimane imbarazzo. Imbarazzo per ansie e volti e dinamiche e perchè.
Rimane buio. Buio di pelle, la pancia, crociata contro razzismi e diversità. Inno alla fratellanza, seppur fittizia.
Rimane una casa. Casa o rifugio ? Immobile. Immutata. Che non sente il tempo, non conosce gelosia, e ti accoglie, in silenzio, ti coccola.
Rimane parola. Parole. Scritte. E non scritte. In attesa, nel macero dello stomaco e dei ricordi.
Rimane sardegna. Isola, antica.
Rimane marco, semplice, vivo e fragile.
Rimango io, foglia.
Rimane vento. Vento in faccia. Alzo le braccia. Pronto a ricevere il sole.
Anima in pace. Quando tutto tace.

Nessun commento:

Posta un commento