martedì 14 settembre 2010

DI RADICI, DI APPARTENENZE E ALTRE STORIE


Radice non è solo la scatolina in legno dei ricordi che nascondi nell'angolo più remoto della tua stanza, al riparo dall'ennesimo spasimante curioso.
Appartenenza non è solo il tuo paese natale, il numero di telefono di casa del tuo fidato amico d'infanzia che abita sempre là, non è la battuta sempre uguale di tuo padre quando gli dici che parti per un'altro viaggio.
Futuro non è solo una data che leggi nel calendario da tavolo della tua scrivania, non è solo un biglietto d'aereo prenotato tra due mesi, non è neanche solo il pancione di tua cugina che cresce di mese in mese.
Radice è un serpente di legno di pero che penetra la terra, e s'aggrappa a qualche pietra, e dona tutta la sua energia ai primi sconosciuti che lo abbracciano.
Appartenenza è corpo disteso che riposa e s'abbandona a domande consuete, fatte da voci che ti sembra di non conoscere, ma forse conosci da sempre.
Futuro è bacino che si muove timido e forte sopra un pezzo di cuoio, muscoli al galoppo su colline che iniziano a cambiar colore per accogliere l'autunno, vento in faccia.
Radice è un tavolo al sole, imbandito a festa, cibo e buon vino, sorrisi progetti incertezze, occhi nuovi, famiglia.
Appartenenza sono quattro coperte e dodici corpi, naso all'insù, un cielo di stelle, protetti da uno scrittore, osservati da quintali silenziosi di carne ignara del certo macello.
Futuro è una passegiata nei colli, una pasta al radicchio, una marmellata con le coccinelle, obiettivi che sparano, una voce che canta tra vecchi atrezzi contadini, un mirto ghiacciato, un caffè lungo, un sole che scalda, un viaggio di ritorno in prima corsia, una confidenza prematura ma pura, un aperitivo notturno, un abbraccio, una promessa, un saluto, un viaggio.
E' strano a volte trovare radici, trovare appartenenza, trovare storie, quando non le stai cercando. Grazie Roberto. Grazie Enrico. Grazie Ilaria. Grazie Riccardo. Grazie Stefanos. Grazie Valentina. Grazie Elisa. Grazie Stefano. Grazie Ilaria. Grazie Devid. Grazie Nino. Grazie Pepe. Grazie Sandro. Grazie Dante.

1 commento:

  1. In un luogo sconosciuto ho ritrovato ciò che conosco da una vita.
    Tra persone mai viste mi son sentito in famiglia.
    In altri riti c'è quello in cui credo.
    Sui monti ho provato lo stesso che per mare.
    Nel verde ho scorto quello che da sempre vedo nel blu.
    Nella lontananza da tutto mi sono riavvicinato al mio distante paradiso.

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