domenica 27 febbraio 2011

CAFFE' ROMA

Giocano, stridono
un pennarello
ed un finestrino;
sosta, un treno.
Scherzano, poco sobri
salutanti dall'est
amici vecchi nuovi e non,
appena di là da quel vetro.
Suonan campanelli
l'alba scharisce,
gabbiani al porto
strillano.
Tormenta di neve
parole non dette
e sguardo che sfugge;
bianca, copre, tutto.
Scivolan pensieri
su pavimenti
bagnati di passato,
cerati d'oggi.
Ritmo cardiaco
corre la folla
crollan certezze
rimbalza una palla.
S'inceppa, fragile,
giovane, mente
l'anziano maturo, invece
sull'uscio indica una via:
'sognate'.

"uomini, donne, sognare
e da vecchi imparare a stupire"



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