sabato 30 aprile 2011

MARGHERITA


Painting by Marco Pisanelli

http://youtu.be/ED2H6n1WrUU

(da aprire su altra finestra e lasciare in sottofondo)

Margherita non lo sa. Magherita innanzitutto non lo sa di chiamarsi Margherita.
E poi non lo sa che qualcuno la sta guardando intensamente. O lo sta guardando intensamente.
Ecco, Margherita forse non sa neanche se è un lui o una lei.
Ma nessuno chiede, e quindi Margherita sta bene così, in quel vecchio caffè appena rinnovato, con il culo su di una vecchia panca imbottita, ad osservare la vita che gli passa accanto.
Margherita ha studiato molto, viaggiato altrettanto, e ora riposa, un poco. E gradirebbe bere qualcosa, magari una birra fresca, o un bicchiere di porto, o meglio un wiskhey irlandese.
Margherita avrebbe voluto suonare, e incantare l'emozione di qualche cuore sensibile, ma non ce l'ha mai fatta sino in fondo, in contrasto perenne tra il desiderio di posare ancora le mani su quella chitarra o accarezzare un sogno di carriera o snodarsi i capelli sotto la doccia o lavare con cura un branzino pronto per esser infornato.
Margherita non lo sa. Margherita non lo sa che il destino giocherà e scherzerà e forse deriderà ancora i suoi dubbi.
E poi non lo sa che le strade sono infinite, e che il tempo che pare eterno non è che infinitesimo attimo. Ecco, Margherita forse non sa neanche cosa significhi attimo.
Ma l'attimo è tale per cui può durare appena il tempo di un respiro, come spiega la sua etimologia. E quindi è difficile che Margherita riesca a coglierlo, quell'attimo.
Margherita però siede proprio perchè un Attimo ha destato il suo stato di moto. Siede e piange. Piange birra scura, piange sangue di gioia, piange tutti i dolori che erano rimasti nel dentro più profondo. O forse lo spera, ma la certezza mai la saprà.
Siede, piange, e osserva, osserva con occhi diversi cose diverse, ormai ci sà fare.
Siede, piange, osserva e tace. Tace. Tace le cose che se dette aprirebbero un cratere, tace le poesie che a lungo tempo ha trattenuto nel suo cuore, tace i desideri che al contatto con l'aria ammazzerebbero il normale respiro dei giorni, tace le emozioni che non sa più di poter provare, tace i progetti ed i sogni che così spesso eran svaniti, nel suo passato, e non v'è illusione che possano ancora realizzarsi, tace.
Tace perchè i suoi occhi scuri contengono storie che non si possono ancora raccontare.
Tace perchè la sua pelle chiara non è più abituata alla luce del sole.
Tace perchè la panca di quel bar non è la sua casa, ma solo un luogo di riposo, un passaggio, una seduta in una vecchia stazione, l'erba di una prato straniero, il bordo di un fiume, la sabbia di una qualsiasi spiaggia d'oceano.
Tace senza sapere veramente il perchè.
Margherita non lo sa, perchè tace, perchè piange, perchè osserva, perchè tenta di suonare, perchè siede in un luogo che non è casa, perchè beve, perchè pensa.
Margherita sa solo che prova qualcosa, giù in fondo, dove neanche la forza di un dipinto, o una carezza, o un paio di parole, riescono ad arrivare. Margherita sa che qualcosa laggiù si muove, si scioglie, si desta. Margherita sa che si i suoi occhi non li può controllare, non li potrà mai, controllare.
Margherita sei tu ? Margherita sono io ? Margherita siamo noi ?
Margherita. Margherita ? Margheritaaaaaa ???

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