giovedì 19 aprile 2012

RIPOSARE

Le parole sono importanti.
Dentro a 'riposare' c'è una forza, il 'ri(re)', e c'è un verbo, posare. Riposare è il rafforzativo di Posare, poggiare. Riposare significa poggiare su qualcosa, scaricare, stare in quiete grazie al supporto di un terzo elemento, non detto, non visto, non contenuto nella parola.
Adoro la parola riposare e le attribuisco un valore immenso. E non ne voglio abusare, ne verbalmente ne realmente. Nonpossoriposare deriva anche e sopratutto da riposare.
Le parole sono importanti.
Riposare non è un'azione solitaria, per riposare bisogna almeno essere in due. Tu che vuoi 'posare' e lui o lei su cui poserai. Tu e il grembo materno, primo poggio di tutti. Tu e la terra, dove i tuoi piccoli piedi hanno provato il primo grande piacere fisico, l'equlibrio, la cui ricerca condizionerà tutto il resto dei tuoi giorni. Tu e un letto, e poi il sonno. Tu e l'acqua. Tu e la sabbia. Tu e un divano in una casa polverosa e piena d'amici di università. Tu e i seni di lei. Tu e il petto di lui. Tu e il sedile della tua auto in viaggio nel mezzo di una terra del sud, o tra vette dolomitiche, alle prime ore del mattino.
Io e il vento, che bacerà le mie ceneri, quando rimarremo soli, io e lui.
Posare, poggiare, è azione di coppia, tacita, silenziosa, lenta, rigenerante, poetica. Come le labbra di Sonny Boy, che poggiava sulla sua armonica tutta la grazia immaginabile.
La poesia di una parola può essere infinita. Peccato sarebbe sprecarla, dura troppo poco questa vita per permettersi di sprecare.
Voglio riposare, in tutti i significati possibili, o forse nell'unico importante. Mi accontento di qualche mese, non meno, magari di più, ma sarebbe già molto. Dovrò aspettare, luglio, forse ottobre, forse le prossime foglie gialle o chissà, quando.




Sentite, facciamo un gioco, da oggi al giorno prima dell'epilogo.
Passiamo alle domande finali, alle richieste, come a fine lezione, un momento di partecipazione.
Chiedetemi qualcosa. Un pensiero, una storia, una canzone, un argomento, un punto di vista.
Mi piacerebbe parlare di qualcosa che stia a cuore a voi, prima di salutarvi.
Ci conto.

1 commento:

  1. "... chiudi gli occhi ed immagina una gioia, nicola."
    ecco la mia richiesta!
    un sorriso.

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